Naufraghi
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Su una zattera in mezzo al mare si trovano tre uomini, tre naufraghi. Le provviste sono esaurite e la fame inizia a farsi sentire. La discussione che ne segue, incentrata sulla legittimità o meno del sacrificio come unica via per sopravvivere agli stenti. Uno spettacolo in cui il richiamo al cannibalismo diventa solo il pretesto per una riflessione più profonda legata allo smascheramento dei meccanismi di potere sulle nostre vite. Una commedia dell’assurdo, che, nel dialogo tra teatro di denuncia, si traduce in una risata che lascia, tuttavia, l’amaro in bocca.
Uno spettacolo che porta in scena un richiamo al cannibalismo come pretesto per una riflessione più profonda legata allo smascheramento dei meccanismi di potere sulle nostre vite. In particolar modo sulla retorica politica massmediatica a cui siamo costantemente sottoposti. Lo spazio scenico minimale è il mezzo per concentrare l’attenzione sulla vera protagonista, la parola, nella sua doppia accezione: cinica complice della subdola persuasione totalitarista, ma anche e soprattutto strumento di elevazione morale e spirituale attraverso la letteratura e il teatro. Una commedia dell’assurdo, che, nel dialogo tra teatro di denuncia, si traduce in una risata che lascia, tuttavia, l’amaro in bocca.
- Durata: 50 minuti circa
- Destinatari: Adulti
- Produzione: TAE Teatro
- Anno di produzione: 2011
- Con: Stefano Rozzoni, Stefano Ulivieri, Nicola Iannaccio
- Regia: Lele Gaballo
- Drammaturgia: Lele Gaballo
- Testi: ispirato a “In Alto Mare” di Slawomir Mrozek
- Costumi: TAE Teatro
- Scenografia: TAE Teatro
- Disegno luci: TAE Teatro
- Audio e musica: non presenti
- Fotografie: TAE Teatro